Nel corso degli anni alcuni cameratesi, per la passione di sapere, conoscere e scoprire, hanno approfondito per mezzo di ricerche storiche la storia del comune di Camerata Picena e del Cassero e ciò ha portato a numerose pubblicazioni. Quelle che verranno esposte:
CAMERATA PICENA Storia economia società (novembre 1989)
IL CASTELLO DEL CASSERO piccola pietra della storia (marzo 1992)
L’ANNO DEL FRONTE (1994)
DA ACONA AL CASSERO 1943-1945 tempo di sfollamento (1996)
STORIA DI UNA COMUNITÀ CAMERATA PICENA dalle origini ai nostri giorni (2001)
CASSERO storia, società e costumi (2002)
CAMERATA PICENA ieri e oggi (2003)
IL PRICIPE E IL PAPA l’appannaggio Beauharnais e lo stato pontificio (2004)
DON GIULIO RACCONTA (2007)
STORIA DI UNA COMUNITÀ CAMERATA PICENA dall’unità d’Italia ai nostri giorni (2011)
LA BUONA TERRA (2013)
LA NOTTE DELLA GRANDE PAURA (2015)
IL SEMPLICE SAPER VIVERE (2016)
GLI EROI DELLA NOSTRA TERRA (2018)
CASSERO LA STORIA RITROVATA (2019)
ESINO MARE
ARTE MEDIOEVALE NELLA VALLESINA

L’incontro propone un’attività per gli adulti e per i bambini; un laboratorio in cui si metteranno “le mani in pasta” e si realizzeranno, con i derivati delle produzioni tipiche cameratesi del tempo, alimenti (a scopo dimostrativo) come venivano prodotti e realizzati nell’epoca oggetto dell’evento. La pubblicazione “Storia di una Comunità” ci racconta qualche curiosità sui contadini che nel 1900 vivevano
a Camerata Picena. Si rileva che l’amministrazione provinciale istituì la “Cattedra ambulante di agricoltura” che organizza varie conferenze con lo scopo di diffondere la conoscenza e quindi far sperimentare nuove colture e tecniche agricole. Inoltre riguardo l’agricoltura si può leggere che negli stessi anni circa il 50% della superficie agraria di Camerata era coltivata a grano, il resto a viti e qualche ulivo. Alle Piane erano inoltre presenti i gelsi per l’allevamento dei bachi da seta.

Nel corso delle giornate dedicate all’evento MArCHESTORIE Paolo Tittarelli e Gilberto Montebelli, spinti dalla passione per la conoscenza della storia e dall’amore per il proprio paese, metteranno a disposizione del pubblico il proprio sapere per approfondire, conversare e riflettere insieme sul tema centrale dell’evento: il mutuo soccorso.

Si rileva che chi coltivava la propria terra era proprietario di un piccolo appezzamento di terreno e non possedeva vacche o buoi, ma solo un maiale da ingrasso. Il maiale veniva allevato anche da chi abitava il borgo, in quanto veniva ucciso e ne ricavavano proteine per tutto l’anno. Capitava spesso che i maiali allevati dagli abitanti del borgo la mattina presto venivano lasciati liberi nella piazza, interna al castello, per fare una breve passeggiata insieme ad altri bipedi. Trattasi
della stessa piazza che ospiterà lo spettacolo teatrale. L’appuntamento propone un momento di riflessione sul tipo di allevamento dei maiali nelle campagne dell’epoca; ripercorrere lo “stile di vita” e le finalità che ci hanno portato alla frase “del maiale non si butta via niente”, illustrando i prodotti dell’epoca e le evoluzioni fino ai giorni nostri.